Odierna struttura della BASILICA
BEATA VERGINE DEL SANTO ROSARIO DI FONTANELLATO
Legenda
1. Abside, ove è collocato l’oratorio originale e affresco della venerata.Nella’area retrostante antico Coro ligneo originale.
2. Altare Maggiore – Teca di cristallo contenente la statua lignea originale della Beata Vergine di Fontanellato
3. Transetto Nord
4. Transetto Sud
5. Navata
6. Coro con organo originale
7. Galleria dei confessionali.
8.Cappelle lato sinistra della navata
8a. Cappella del miracolo di San Raimondo
8b. Cappella di San Giacinto
8c. Cappella della Circoncisione
8d. Cappella del Crocifisso
9.Cappelle lato destra della navata
9a. Cappella della santità Domenicana
9b. Cappella Di San Tommaso
9c. Cappella dell’apparizione di San Domenico a Soriano
9d. Cappella di San Giuseppe
10. Sagrestia
11. Galleria degli ex voto e P.G.R
12. Piazza della Basilica
12a. Statua commemorativa P. Giocondo Pio Lorgna
12b. Statua commemorativa Cardinal Andrea Carlo Ferrari
12c. Statua commemorativa Guido Maria Conforti
9.Cappelle lato destro della navata
BASILICA BEATA VERGINE DEL SANTO ROSARIO DI FONTANELLATO
Panoramica
9a. Cappella della Santità Domenicana
Miracolo ovato XXVIII
Una donna liberata da eccessivi dolori nelle parti interne del sinistro lato. Forse il richiamo è a Orsolina Fracassi di Parma di cui parla il Pallavicino
Tomaso Pallavicino: Miracoli operati da Dio mediante l’intercessione della gloriosissima Vergine del Santissimo Rosario nella chiesa di San Giuseppe fuori di Fontanellato, Parma per Francesco Cervi, 1646
P.T.M. Alfonsi: la Madonna di Fontanellato, Ferrara, 1911
Santuario della Madonna del Rosario, Fontanellato, ESD Edizioni Studio Domenicano, Bologna , 2001
G. Cirillo, G. Godi: Guida artistica del Parmense , vol 1, Artegrafica Silva, 1984 – Scheda a cura di M.C.
Miracolo ovato XXIX
D’un putto liberato d’attrazione di nervi alla gamba destra. Il Pallavicino parla di Francesco Zurlini nel 1637 risanò mentre usciva dalla cucina di casa per recarsi al Santuario della Vergine a cui era stato affidato.
Cappella della Santità Domenicana
La cappella svolge un discorso devozionale e di immagini centrato sulla santità di membri della famiglia monastica Domenicana.Dentro ad una grande ancona ( cornice) in legno traforato sormontata da tronetto con lo Spirito Santo e due angeli, di stile rococò opera di un intagliatore degli inizi del 1700, la pala di pittore anonimo degli anni ’60 del secolo precedente, raffigura sei santi domenicani sullo sfondo drappeggiato nel quale irrompono nubi con putti alati e si apre uno squarcio di cielo.A partire da sinistra sono raffigurati SAN DOMENICO con il dito che indica la terra a suggerire l’impegno nel mondo; San Vincenzo Ferreri con la fiammella dello Spirito Santo sul capo; San Ludovico Bertrando con un calice in mano da cui esce un serpentello, allusione all’eresia da combattere con la predicazione.
Sul lato destro altri tre personaggi S.Antonino Pierozzi con la colomba dello Spirito Santo e due sante domenicane: Santa Caterina da Siena con l’abito decorato con fiori, e Santa Agnese da Montepulciano coronata di spine a richiamare la sua esperienza mistica.L’altare è arricchito da un paliotto in scagliola policroma che richiama nella figura del medaglione centrale il tema della pala e raffigura Santa Caterina da Siena con un piccolo mazzo di fiori in mano attorno ad un tripudio di girali floreali: come tutti gli altri paliotti delle otto cappelle laterali è opera di Marcus Mazelius, scagliolista carpigiano che ha datato le sue opere 1701.Sulle pareti laterali due ovati dei primi miracoli della Madonna di Fontanellato così come furono descritti da Fra Tomaso Pallavicino nel 1646 e sintetizzati e riportati in figura da Pietro Rubini nel 1731.
Panoramica
9b. Cappella Di San Tommaso
Miracolo ovato
D’una liberata in un subito da eccessivi dolori , in questo caso pare trattarsi di una paralizzata
Tomaso Pallavicino: Miracoli operati da Dio mediante l’intercessione della gloriosissima Vergine del Santissimo Rosario nella chiesa di San Giuseppe fuori di Fontanellato, Parma per Francesco Cervi, 1646
P.T.M. Alfonsi: la Madonna di Fontanellato, Ferrara, 1911
Santuario della Madonna del Rosario, Fontanellato, ESD Edizioni Studio Domenicano, Bologna , 2001
G. Cirillo, G. Godi: Guida artistica del Parmense , vol 1, Artegrafica Silva, 1984 – Scheda a cura di M.C.
Miracolo ovato
Nobiluomo salvato da ferita di pugnale
Cappella Di San Tommaso
La cappella è l’esaltazione del grande teologo domenicano San Tommaso D’Aquino ( 1225 – 1274) le cui opere sono ancora oggi oggetto di studio e fondamento della teologia cattolica, dichiarato Dottore della Chiesa. Il Santo è raffigurato nell’atto dello scrivere, seduto su un piccolo basamento sul quale sono sparsi fogli e legature . Lo sguardo è rivolto verso l’alto a destra dove sta la figura di San Paolo con la spada, mentre, simmetricamente in basso, sta San Pietro con le chiavi. Un chiaro riferimento alla ortodossia rappresentata dai due santi fondatori della chiesa cattolica. Sull’abito all’altezza del cuore è raffigurato il volto di Cristo al quale il Santo sempre si rivolgeva nella preghiera per confermare la verità del suo pensiero. Il contesto ambientale nel quale si svolge la scena è una sorta di congiunzione tra cielo e terra. Due putti alati abbracciati appaiono nello squarcio di luce aperto tra le nubi mentre, sulla sinistra un drappo con grandi fiocchi chiude lo sfondo del quadro. G. Godi ritiene la rappresentazione copia da un disegno del Malosso.
Come le altre pale è opera anonima del 1665 ca. L’ancona ( cornice) in bianco e oro ha una struttura simile a quella fi fronte, con al centro in alto uno stemma con un albero ; viene attribuita ad un artigiano che ha lavorato anche alla maestosa sagrestia lignea della parrocchiale di Santa Croce in Fontanellato. L’iscrizione sopra l’altare ci informa del donatore e dell’anno di impianto MDCCVI (1706) e della data dei restauri ( 1859) L’altare è arricchito dal paliotto in scagliola policroma che richiama, nella figura del medaglione centrale, il tema della pala e raffigura San Tommaso mentre riceve ispirazione dal Crocifisso che gli parla confermando il suo pensiero teologico,” ben scripsisti de me thome” . Come tutti gli altri paliotti delle otto cappelle laterali è opera di Marcus Mazelius, scagliolista carpigiano che ha datato le sue opere 1701. Sulle pareti laterali due ovati dei primi miracoli della Madonna di Fontanellato così come furono descritti da Fra Tomaso Pallavicino nel 1696 e si9ntetizzati e riportati in figura da Pietro Rubini nel 1731
9c. Cappella dell’apparizione di San Domenico a Soriano
Miracolo ovato XXIV
D’uno liberato dallo spasmo e sanato da sei ferite mortali D’una che percossa da molti con pugnali non restò punto offesa . Vari sono i miracoli riguardanti assalti e ferimenti in una società in cui la violenza era purtroppo frequente
Tomaso Pallavicino: Miracoli operati da Dio mediante l’intercessione della gloriosissima Vergine del Santissimo Rosario nella chiesa di San Giuseppe fuori di Fontanellato, Parma per Francesco Cervi, 1646
P.T.M. Alfonsi: la Madonna di Fontanellato, Ferrara, 1911
Santuario della Madonna del Rosario, Fontanellato, ESD Edizioni Studio Domenicano, Bologna , 2001
G. Cirillo, G. Godi: Guida artistica del Parmense , vol 1, Artegrafica Silva, 1984
Miracolo ovato XXV
D’una sanata di dolor di testa e smarrimento di vista. D’una Signora la quale haveva perduta la vista d’un occhio e la recupera.Vari sono i miracoli relativi al recupero della vista o a gravi malattie degli occhi e probabilmente in questi ovati si riassumono vari singoli episodio
Cappella dell’apparizione di San Domenico a Soriano
Qui è la figura di San Domenico a dominare al centro della grande pala in un complesso discorso iconografico con riferimento al miracolo di Soriano Calabro del 1530. La pala è del 1666 e fu donata dalla Contessa Lucrezia Cesi Sanvitale.La notte del 15 settembre 1530 secondo la tradizione, nella chiesa dei Padri Domenicani viene miracolosamente collocata l’immagine di San Domenico. Da qui l’articolata presenza nel quadro di Maria Maddalena a sinistra, Santa Caterina d’Alessandria a destra e, al centro, sopra San Domenico, la Vergine con un drappo che allude all’ambiguità della raffigurazione e della reale presenza. Il Santo è raffigurato con il libro della dottrina e il giglio della purezza della fede mentre un frate in ginocchio a destra è in atteggiamento di adorazione estatica. Sulle nubi stanno angeli- a sinistra- e putti alati a destra , Alla base del piedistallo del Santo lo stemma della Famiglia Domenicana e una spada appoggiata a terra dall’alto valore simbolico.
L’ancona ( cornice) è simmetrica a quella della cappella di fronte sul lato sinistro con grandi cariatidi in stile tardo manierista e pare realizzata nel 1706. Dal punto di vista dello stile pare derivare dall’ambiente cremonese dove operavano ottimi intagliatori e decoratori. In alto al centro un riquadro dove si intravede a malapena un paesaggio. L’altare è arricchito dal paliotto in scagliola policroma che riprende nella figura del medaglione centrale il Santo con gigli, croce e libro. Lo schema compositivo è tra i più belli perché ai racemi di foglie e fiori si uniscono cornici simmetriche con uccelli in semplici paesaggi. Come tutti gli altri paliotti delle otto cappelle laterali è opera di Marcus Mazelius, scagliolista carpigiano che ha datato le sue opere 1701. Sulle pareti laterali due ovati dei primi miracoli della Madonna di Fontanellato così come furono descritti da Fra Tomaso Pallavicino nel 1646 e sintetizzati e riportati in figura da Pietro Rubini nel 1731.
9d. Cappella di San Giuseppe
Miracolo ovato XXII
Preghiera di una Madre dinanzi all’immagine della Vergine per il figlio malato. Molti miracoli sono relativi alla frequente mortalità infantile dell’epoca
Tomaso Pallavicino: Miracoli operati da Dio mediante l’intercessione della gloriosissima Vergine del Santissimo Rosario nella chiesa di San Giuseppe fuori di Fontanellato, Parma per Francesco Cervi, 1646
P.T.M. Alfonsi: la Madonna di Fontanellato, Ferrara, 1911
Santuario della Madonna del Rosario, Fontanellato, ESD Edizioni Studio Domenicano, Bologna , 2001
G. Cirillo, G. Godi: Guida artistica del Parmense , vol 1, Artegrafica Silva, 1984
Miracolo ovato XXIII
IL Pallavicino narra di miracoli di guarigioni dalla peste soprattutto di bambini, qui è la donna che rivolgendosi a Maria ottiene la guarigione
Cappella di San Giuseppe
La cappella è ora dedicata a San Giuseppe, il Santo eponimo di questo luogo e all’origine stessa del Santuario, infatti la chiesetta originaria a Lui era dedicata ed ancora ora il Convento domenicano ha il titolo di San Giuseppe. Il Santo è raffigurato in una grande statua lignea con in braccio il Bambino . Entrambi i personaggi presentano i segni della tradizione iconografica più nota: San Giuseppe ha nella mano destra i gigli mentre il Bambino benedice con la mano destra e porta il mondo nella sinistra. Entrambi hanno l’aureola, il cerchio per il Santo, i raggi della luce per il Bambino. L’abito bianco di Gesù contrastano con il mantello dorato di San Giuseppe. Non si sono trovate notizie per la datazione precisa del manufatto ma si ritiene del XIX secolo.La statua infatti era precedentemente collocata nel transetto sinistro e qui era la pala della Circoncisione di Gesù.
L’ancona ( cornice) è simmetrica a quella della cappella di fronte sul lato sinistro con grandi colonne tortili intrecciate ad un racemo di foglie d’alloro e bacche, culminanti con capitello corinzio. Particolarmente elaborata la parte superiore con stemma con simboli domenicani, incorniciato e timpano accennato sui due lati. L’altare è arricchito dal paliotto in scagliola policroma che nel medaglione centrale raffigura un angelo con il simbolo eucaristico e la scritta IHS “Jesus Hominum Salvator” coerente appunto con la Circoncisione della pala ora nella 3 cappella di sinistra . Lo schema decorativo è lo stesso della cappella di fronte. Come tutti gli altri paliotti delle otto cappelle laterali è opera di Marcus Mazelius, scagliolista carpigiano che ha datato le sue opere 1701. Sulle pareti laterali due ovati dei primi miracoli della Madonna di Fontanellato così come furono illustrati da Fra Tomaso Pallavicino nel 1646, sintetizzati e riportati in figura da Pietro Rubini nel 1731.
8.Cappelle lato sinistro della navata
BASILICA BEATA VERGINE DEL SANTO ROSARIO DI FONTANELLATO
Panoramica
8a. Cappella del miracolo di San Raimondo
Miracolo ovato XXIIII
D’una, che percossa da molti, con pugnali non restò punto offesa . Siamo nel 1637 durante l’invasione dell’esercito spagnolo le cui bande ben due volte cercarono di violentarla come narra il Pallavicino.
Tomaso Pallavicino: Miracoli operati da Dio mediante l’intercessione della gloriosissima Vergine del Santissimo Rosario nella chiesa di San Giuseppe fuori di Fontanellato,
Parma per Francesco Cervi, 1646
P.T.M. Alfonsi: la Madonna di Fontanellato, Ferrara, 1911
Santuario della Madonna del Rosario, Fontanellato, ESD Edizioni Studio Domenicano, Bologna , 2001
G. Cirillo, G. Godi: Guida artistica del Parmense , vol 1, Artegrafica Silva, 1984
Miracolo ovato XXV
D’uno servato illeso da percosse gravissime. Qui si tratta di un religioso. Sono vari i miracoli riportati dal Pallavicino di argomento analogo ma il motivo è sempre quello dell’assalto di briganti
Cappella del miracolo di San Raimondo
La cappella racconta il miracolo del volo sul mare di San Raimondo di Penyafort, secondo successore di San Domenico nel XIII secolo. Il mare è quello tra l’isola di Maiorca e la sponda spagnola di Barcellona. Raimondo di Penyafort veleggia sulle acque usando il suo mantello . La pala racconta dell’episodio miracoloso e mostra il Santo con le chiavi nella mano sinistra e un bastone da pellegrino nella destra che si allontana dall’isola da dove era stato cacciato. Le chiavi e il bastone stanno ad indicare la missione dell’Ordine di predicare la verità di Pietro nel mondo. Nel cielo tempestoso volano due putti con corona di fiori. Sulla sponda lo attendono alcuni personaggi con un particolare copricapo che ricordano l’apostolato del Santo rivolto ad arabi ed ebrei in contrasto con il potere costituito. Anche questa pala fa parte del gruppo commissionato per tutte le 8 cappelle nel 1665/69.
L’ancona ( cornice) è simmetrica a quella della cappella della Santità Domenicana, di fronte, in legno traforato stile rococò di inizi 1700, con il tronetto e la colomba dello Spirito Santo , due angeli in alto e il breve testo appena sopra l’altare Grande Raimundi celebrate nomen. L’altare è arricchito dal paliotto in scagliola policroma che richiama nella figura del medaglione centrale il tema della pala e raffigura il Santo nell’atteggiamento del volo col manto che fa da vela attorno ad un tripudio di girali floreali . Lo schema decorativo è lo stesso della cappella di fronte. Come tutti gli altri paliotti delle otto cappelle laterali è opera di Marcus Mazelius, scagliolista carpigiano che ha datato le sue opere 1701. Sulle pareti laterali due ovati dei primi miracoli della Madonna di Fontanellato così come furono descritti da Fra Tomaso Pallavicino nel 1646 e sintetizzati e riportati in figura da Pietro Rubini nel 1731.
8b. Cappella di San Giacinto
Miracolo ovato IIII
D’uno liberato da mal caduco, o comitiale. Era forzato a cader miseramente a terra e ivi rimanere lo spazio di mezz’ora .Il miracolato è di Guastalla
Tomaso Pallavicino: Miracoli operati da Dio mediante l’intercessione della gloriosissima Vergine del Santissimo Rosario nella chiesa di San Giuseppe fuori di Fontanellato,
Parma per Francesco Cervi, 1646
P.T.M. Alfonsi: la Madonna di Fontanellato, Ferrara, 1911
Santuario della Madonna del Rosario, Fontanellato, ESD Edizioni Studio Domenicano, Bologna , 2001
G. Cirillo, G. Godi: Guida artistica del Parmense , vol 1, Artegrafica Silva, 1984
Miracolo ovato V
D’uno, che stilettato mortalmente e gettato in un pozzo viene liberato e sanato. L’episodio è narrato dal Pallavicino con dovizia di particolari e riguarda Andrea figlio di Cernente Gandini della Villa di Roncole Stato di Busseto
Cappella di San Giacinto
La cappella racconta alcuni episodi dell’apostolato di san Giacinto , uno dei primi seguaci di San Domenico, e apostolo della Polonia agli inizi del 1200.E’ ispirato all’episodio evangelico il miracolo con Giacinto che cammina sulle acque del fiume Vistola in abiti liturgici, porta in salvo l’ostensorio con l’eucarestia e la statua della Vergine con il Bambino rispettivamente nella mano sinistra e destra. In secondo piano due episodi del suo apostolato missionario nel centro e nord Europa presso popoli considerati bellicosi e violenti; Giacinto è minacciato da un soldato mentre è in atteggiamento estatico; Giacinto siede sotto un frondoso albero con alcuni oggetti d’uso quotidiano. Sullo sfondo un paesaggio selvaggio con rupi e montagne come la terra nella quale Giacinto si inoltrò mentre dure putti escono dalle fronde, uno di essi porta la corona di fiori e la palma del martirio.
8c. Cappella della Circoncisione
L’ancona ( cornice) è simmetrica a quella della cappella di San Tommaso di fronte in bianco e oro culmina con uno stemma affiancato da due grandi aquile; viene attribuita ad un artigiano che ha lavorato anche alla maestosa sagrestia lignea della parrocchiale di Santa Croce in Fontanellato. Appena sopra l’altare la scritta didascalica “ sic error vincitur fides extollitur” , così l’errore è vinto e la fede è esaltata. L’altare è arricchito dal paliotto in scagliola policroma che richiama nella figura del medaglione centrale il tema della pala e raffigura San Giacinto in dialogo con la Vergine che lo invita ad essere guardingo verso gli infedeli. La scena è di un semplice paesaggio con piccolo villaggio e la Vergine tra le nubi con Giacinto al centro. Sulle pareti laterali due ovati dei primi miracoli della Madonna di Fontanellato così come furono descritti da Fra Tomaso Pallavicino nel 1646 e sintetizzati e riportati in figura da Pietro Rubini nel 1731.
Miracolo ovato VI
Un assalto di briganti con arma da fuoco e la salvezza grazie alla intercessione della Vergine.
Tomaso Pallavicino: Miracoli operati da Dio mediante l’intercessione della gloriosissima Vergine del Santissimo Rosario nella chiesa di San Giuseppe fuori di Fontanellato, Parma per Francesco Cervi, 1646
P.T.M. Alfonsi: la Madonna di Fontanellato, Ferrara, 1911
Santuario della Madonna del Rosario, Fontanellato, ESD Edizioni Studio Domenicano, Bologna , 2001
G. Cirillo, G. Godi: Guida artistica del Parmense , vol 1, Artegrafica Silva, 1984
Miracolo ovato VII
D’una risanata coll’olio della lampada della Santissima Vergine da grave infermità. Sono diversi i miracoli nei quali l’olio della Lampada votiva è richiamato come tramite del miracolo.
Cappella della Circoncisione
La cappella racconta l’episodio evangelico della Circoncisione di Gesù e della presentazione al Tempio . Delle otto cappelle, due sono dedicate alla vita di Gesù , questa della Circoncisione e quella della Crocifissione. La pala è del 1663 La scena è quella classica del rito ebraico che prescriveva la circoncisione di ogni figlio maschio compiuti gli otto giorni dalla nascita. Maria e Giuseppe sono rispettivamente a destra e sinistra del bambino mentre il Sacerdote compie il rito. Porta un copricapo a due punte a sottolineare l’appartenenza alla casta sacerdotale mentre il vecchio Simeone, che sta dietro il Bambino, come di dice il Vangelo, “lo accolse tra le braccia e benedisse Dio”. La pala, dal punto di vista dell’analisi stilistica, presenta un impianto tardo manierista con richiami classici come nella monumentale colonna sormontata da statua che sta sullo sfondo con una sorta di anfiteatro romano forse a richiamare il mondo pagano. Un bacile è accennato a fianco di una brocca argentea finemente lavorata sulla destra.
Curiosa la figura sulla sinistra che sostiene una sorta di lampadario ed è nell’atteggiamento delle Vergini sagge di memoria del Parmigianino. L’architettura del tempio è solo accennata a partire dalla parte di colonna di destra. L’ancona ( cornice) è simmetrica a quella della cappella di fronte sul lato destro con grandi cariatidi in stile tardo manierista e realizzata nel 1706. Dal punto di vista dello stile pare derivare dall’ambiente cremonese dove operavano ottimi intagliatori e decoratori. In cima lo stemma dei Farnese inquartato con altre famiglie che certamente contribuirono ai costi di queste opere. L’altare è arricchito dal paliotto in scagliola policroma che nel medaglione centrale presenta una scena dell’Apocalisse; una donna – la Vergine – con il Crocifisso in mano mentre schiaccia il drago Lo schema decorativo è lo stesso della cappella di fronte certamente il più riuscito dello scagliolista carpigiano. Come tutti gli altri paliotti delle otto cappelle laterali è opera di Marcus Mazelius, scagliolista carpigiano che ha datato le sue opere 1701. Sulle pareti laterali due ovati dei primi miracoli della Madonna di Fontanellato così come furono illustrati da Fra Tomaso Pallavicino nel 1646 e sintetizzati e riportati in figura da Pietro Rubini nel 1731
8d. Cappella del Crocifisso
Miracolo ovato VIII
Sono vari i miracoli relativi a mortali incidenti accaduti sul lavoro e nella vita quotidiana Si colloca in questa categoria la Donna salvata dal ramo che le ha trapassato la gola
Fonti
Tomaso Pallavicino: Miracoli operati da Dio mediante l’intercessione della gloriosissima Vergine del Santissimo Rosario nella chiesa di San Giuseppe fuori di Fontanellato, Parma per Francesco Cervi, 1646
P.T.M. Alfonsi: la Madonna di Fontanellato, Ferrara, 1911
Santuario della Madonna del Rosario, Fontanellato, ESD Edizioni Studio Domenicano, Bologna , 2001
G. Cirillo, G. Godi: Guida artistica del Parmense , vol 1, Artegrafica Silva, 1984
Miracolo ovato IX
Il Pallavicino narra d’un uomo liberato dal demonio come appare in questo ovato Domenico Serventi da Petramugolana ( paese dell’Appennino Parmense feudo dei Sanvitale) per lo spatio di anni diecidotto fu dato in potere de Spiriti dell’Inferno.
Cappella del Crocifisso
La cappella è dedicata al Cristo Crocifisso, il secondo racconto dei fatti della vita di Gesù dopo la Circoncisione nel sistema delle otto cappelle della chiesa. Si ha notizia documentaria che nel 1663 venne fatto scolpire un Crocefisso in legno. Un grande Crocifisso probabilmente pensato come elemento singolo e non inserito in una raffigurazione. L’atteggiamento è quello del Cristo sofferente e abbandonato alla volontà del Padre. Il viso segnato dal dolore e aureola di raggi di luce. Rappresentazione barocca della Crocifissione tocca l’emotività del fedele e rafforza questo messaggio con la scritta sottostante “ Toto cruore fuso vulnera nostra lavit” Hai lavato le nostre colte versando tutto il tuo sangue. Quando agli inizi del 1700 furono ordinate le ancone per 7 quadri , il Crocifisso fu inserito nella cornice ed il muro dipinto con un paesaggio collinare approssimativo ma soprattutto, un grande spazio di cielo.
L’ancona ( cornice) è simmetrica a quella della cappella di fronte sul lato destro con grandi colonne tortili intrecciate ad un racemo di foglie d’alloro e bacche e culminanti con capitello corinzio. Particolarmente elaborata la parte superiore con stemma con simboli domenicani, incorniciato e timpano accennato. L’altare è arricchito dal paliotto in scagliola policroma che nel medaglione centrale raffigura esattamente il Cristo Crocifisso riprendendo la statua lignea . Lo schema decorativo è lo stesso della cappella di fronte. Due volute centrali che abbracciano la raffigurazione con figure femminili alate, dalla quale partono altre volute verso i bordi esterni. Come tutti gli altri paliotti delle otto cappelle laterali è opera di Marcus Mazelius, scagliolista carpigiano che ha datato le sue opere 1701. Sulle pareti laterali due ovati dei primi miracoli della Madonna di Fontanellato così come furono illustrati da Fra Tomaso Pallavicino nel 1696 e sintetizzati e riportati in figura da Pietro Rubini nel 1731.
7.Galleria dei confessionali, particolari nuove penitenzierie (Navata destra)
Miracolo ovato XIIII
Miracolo ovatoXVI
2.Navata centrale particolare Cielo della Basilica.
2.Particolare Navata centrale, lo sguardo si porta verso l'altare Maggiore.
Altare Maggiore – Teca di cristallo contenente la statua lignea originale della Beata Vergine di Fontanellato
La Sacra immagine della Madonna del Rosario di Fontanellato
Nel 1615 i padri domenicani di Fontanellato ordinavano a un anonimo artista di Parma di scolpire in legno la statua della Madonna del Rosario e di rivestirla con preziosi abiti secondo la foggia di quei tempi, per esporla sopra l’altare della sua cappella alla venerazione dei fedeli. Per solennizzare l’avvenimento, il superiore del convento, p. Bonifacio da Milano, il 9 ottobre 1616 organizzava una Processione solenne con la statua della Madonna.
L’immagine della Madonna, che regge un regale e benedicente Gesù Bambino e che sembra porgere al fedele la corona del Rosario, piacque moltissimo e suscitò grande devozione tra il popolo.
6. Coro con organo originale
1. Abside, ove è collocato l’oratorio originale e affresco della venerata.
Nella’area retrostante antico Coro ligneo originale.